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«La vita va salvata in mare. E il Mediterraneo è un cimitero». Lo ha sottolineato il Papa sul volo di ritorno dal Bahrein. «La politica per ora dei Paesi - è stata di salvare le vittime e questo governo - l’apertura di credito - ha la stessa politica. Non lo conosco ma ha fatto sbarcare bambini e donne, ho sentito nelle ultime ora o almeno l’intenzione c’era. Ma l’Italia e questo governo, o anche un governo di sinistra, non possono fare nulla senza l’accordo a livello europeo e la responsabilità europea». Bergoglio, sui migranti, ha ribadito che «il principio è che vanno accolti accompagnati e promossi e integrati. Se non si possono fare questi passi non è buono. Ogni governo della Ue deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere. Al momento sono quattro i Paesi che li accolgono: Cipro, Grecia. Italia e Spagna. Poi Polonia dentro. La vita va salvata in mare. E il Mediterraneo è un cimitero. Ho letto un libro in spagnolo che si chiama hermanito: è la storia di un ragazzo dell’Africa che seguendo le tracce del fratello è arrivato in Spagna. Cinque schiavitù subito prima di arrivare in Spagna. Lo portano di notte con le barche e se non vogliono salire ,’pum pum’, dittature che fanno con la gente. E poi rischiano di morire in mare». «La politica dei migranti - ha osservato ancora Bergoglio- va concordata tra i Paesi, e l’Unione deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto. Non può lasciare a Cipro Grecia Italia e Spagna l’accoglienza di tutti i migranti che arrivano sulle spiagge. La politica per ora dei Paesi è stata di salvare le vittime e questo governo ha la stessa politica. Non lo conosco ma ha fatto sbarcare bambini e donne, ho sentito nelle ultime ore o almeno l’intenzione c’era. Ma l’Italia e questo governo, o anche un governo di sinistra, non possono fare nulla senza l’accordo a livello europeo e la responsabilità europea». Francesco ha poi voluto ricordare che «una donna statista, Angela Merkel, ha detto che il problema dei migranti va risolto in Africa. Ma se noi continuiamo a pensare che l’Africa vada sfruttata è logico che avremo i migranti. Serve invece un piano di sviluppo dell’Africa, dove alcuni Paesi non son padroni del proprio sottosuolo e si continua ad avere nei loro confronti un atteggiamento da potenze colonialiste. Lo sfruttamento della gente è terribile. Se vogliamo risolvere i problemi dei migranti, risolviamo i problemi dell’Africa e ne arrivano di meno».