PHOTO
azione enrico costa
Onorevole Enrico Costa, responsabile Giustizia di Azione, che caratteristiche deve avere il nuovo ministro della Giustizia?
Restano molte cose da fare e non sarà indifferente la figura del prossimo Guardasigilli. Ci sono caratteristiche che, in base ai valori che noi difendiamo come Terzo Polo, riteniamo fondamentali: rispetto della persona, tutela delle garanzie, dei dettami costituzionali, diritto di difesa, giusto processo, presunzione di innocenza, rieducazione della pena. Si tratta di principi liberali che in molti dicono di condividere, ma che devono essere anche affermati e concretizzati con fermezza e determinazione. Ci sono in campo figure molto preparate, ma tra queste c’è chi ha una concezione più liberale, chi meno. Purtroppo abbiamo visto negli ultimi mesi che anche chi si è sempre battuto per una giustizia liberale, una volta al Governo, cambia un po’ pelle, adeguandosi alle situazioni, al quieto vivere, al dettato dell’ufficio legislativo.
Tra i possibili Guardasigilli ricorre spesso il nome di Giulia Bongiorno. Eppure la Lega ha votato per la Spazzacorrotti. Quindi esclude la Bongiorno?
Al di là delle singole figure su cui non voglio esprimermi, riscontro che tanto nella Lega quanto in Fratelli d’Italia emergono talvolta posizioni dai tratti poco liberali. Come ha ricordato lei, il Carroccio ha votato quella legge, poi ha fatto autocritica; successivamente ha promosso i referendum, ma li ha anche abbandonati al loro destino quando si è accorto che non avrebbero raggiunto il quorum. In questi giorni, e pure da FdI, stiamo leggendo dichiarazioni in cui si confondono certezza della pena e certezza del carcere. Ovviamente in questo quadro auspicherei che emergessero da entrambi i partiti le persone più attenta ai diritti della persona, dalle indagini alla carcerazione. Ho apprezzato molto le dichiarazioni di Carlo Nordio, già prima dell’inizio della campagna elettorale: credo non ci sia alcun problema da parte di un partito di opposizione, come il nostro, mettere in evidenza le qualità di chi è in maggioranza.
Insomma la coerenza è un elemento importante per lei.
Certo. Ho visto troppe volte la convenienza politica prendere il sopravvento sulla convinzione dei propri principi. Ho letto che un magistrato oggi in servizio potrebbe essere Sottosegretario alla giustizia. Ma solo fino a poco fa tuonavano contro le porte girevoli tra politica e magistratura. Tuonavano anche contro i fuori- ruolo, ma già si discute di un magistrato fuori ruolo a capo della struttura amministrativa di Palazzo Chigi. Mi auguro che siano solo delle boutade.
Passiamo alle riforme. Lei dal palco dell’Ucpi ha tracciato una linea molto chiara.
Ho detto innanzitutto che come primo atto della prossima legislatura sulla Giustizia depositeremo in Parlamento la proposta di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, nello stesso testo dell’iniziativa popolare promossa dalle Camere penali. Oltre a questa presenteremo una serie di proposte che inanellano tutti i temi che non sono stati affrontati in questa legislatura.
Quali?
Un testo sul tema “mai più bambini in carcere”, l’espunzione dalla sospensione della Severino dell’abuso d’ufficio, modifiche in tema di responsabilità civile dei magistrati - non in chiave diretta o indiretta, ma per togliere sacche di impunità -, di intercettazioni, di custodia cautelare con il giudice collegiale, di interrogatorio prima di varcare la soglia del carcere, di disciplinare e di valutazioni di professionalità. In particolare il fascicolo della riparazione dell’ingiusta detenzione dovrà arrivare sulla scrivania del titolare dell’azione disciplinare, così come l’appello del pm contro un’assoluzione in primo grado che finisca in una nuova assoluzione dovrà incidere sul suo avanzamento di carriera. Non dimentichiamo che non abbiamo ancora i decreti legislativi della riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario e a tal proposito, per aggiungere un altro auspicio circa il nuovo Guardasigilli, spero vivamente che non si sottragga dall’esercitare la delega per rispetto del lavoro fatto da questo Parlamento e dalla ministra Cartabia.
Avrete molto da fare. Ma gli altri partiti? Su questo giornale abbiamo raccolto indiscrezioni da parte di FdI per cui “nella prima fase il nuovo governo non darà priorità alla Giustizia. E Meloni non vuole conflitti inutili con l'Anm”.
Nessuno vuole lo scontro con la magistratura. Credo che noi dobbiamo mettere la magistratura nelle condizioni di lavorare al meglio, facendo in modo che ad emergere siano i magistrati migliori e non quelli lottizzati. È evidente però che se il tema della giustizia si dovesse tornare a trattare con le bandierine, come è avvenuto fino ad oggi con il Movimento 5 Stelle, sarebbe più complicato portare avanti un dibattito sereno.
Al Congresso dell’Ucpi la presidente della Corte di Appello dell’Aquila ha detto: “Ho letto interviste per cui sarebbe maturo il tempo per portare a termine certe riforme. Temo una nuova stagione di conflitti”. Si riferiva anche alla separazione delle carriere, immagino.
La magistratura potrà dire la sua ma quella della separazione delle carriere, come ripetuto più volte, non sarebbe una riforma contro qualcuno, ma per il giusto processo.
A proposito di riforme costituzionali, c’è dunque vicinanza tra il Terzo Polo e il centrodestra.
La separazione delle carriere è nel programma di tutti. Per le altre riforme siamo aperti a valutazioni costruttive, ma anche ad un’opposizione intransigente ove dovesse prevalere la logica giustizialista.
Abbiamo nominato tutti i partiti tranne il Pd.
Non considero pervenuto il Partito democratico sulla giustizia. È la cartina di tornale della totale assenza di identità del Pd.
Ultimi dati Swg dicono che avete sorpassato Forza Italia e Lega.
Lega e Forza Italia sono passate rispettivamente dal 17% e dal 14% a circa l’ 8%. Noi come Terzo Polo siamo passati da zero a 7.8% e ora gli ultimi dati ci dicono che li abbiamo superati arrivando all’ 8.3%. Noi saliamo, loro scendono: questo andamento si consoliderà nel corso del tempo.