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Vietato parlare di guerra. Aleksei Gorinov, sessant’anni, deputato del consiglio del distretto di Krasnoselsky (Mosca), è stato condannato a sette anni di carcere. «Avete ancora bisogno di questa guerra?». Gorinov ha mostrato coraggiosamente un cartello con questa scritta, durante l’ultima udienza del processo che lo ha visto protagonista. Un poliziotto è letteralmente saltato nella cella in cui si trovava l’esponente politico e ha cercato con le mani di non far vedere il pezzo di carta e di strapparlo dalle mani di Gorinov. Un mormorio di indignazione ha percorso l’aula ed il corridoio del Tribunale. Le disavventure giudiziarie e l’avvio del processo a carico di Gorinov risalgono al 15 marzo, in occasione di una riunione del Consiglio dei Deputati. In quella occasione, l’esponente politico si è espresso sulla inopportunità di organizzare un concorso di disegno per bambini, poiché proprio i bambini stanno morendo in Ucraina. In quella occasione, inoltre, si è offerto di onorare la memoria delle vittime della guerra, usando le parole con il loro significato. Ha definito «una guerra l'operazione militare speciale» e ha annunciato la trasformazione della Russia in uno «Stato fascista». Da qui nasce la sua incriminazione. Le accuse nei confronti di Gorinov sono state considerate dalle autorità russe come il delirio di un pazzo. Presumibilmente, «motivato dall'odio politico, ha usato cinicamente la sua posizione ufficiale» e quindi ha screditato pubblicamente le truppe russe. Il Tribunale non ha tenuto conto delle argomentazioni della difesa. L'avvocato di Gorinov ha cercato, senza successo, di dimostrare che, sebbene Roskomnadzor (l’ente statale russo che controlla e censura i media), fin dai primi giorni dell'«operazione speciale» abbia chiesto ai media di non chiamarla guerra, i russi in linea di massima non sono allineati su questa posizione.Gorinov si è dichiarato innocente. Nel suo ultimo intervento, prima della sentenza, ha detto: «Ne sono convinto, la guerra è il mezzo più veloce per disumanizzare quando il confine tra bene e male è cancellato. È sempre la morte, non la accetto e la rifiuto. Il nostro passato me lo ha insegnato. E, probabilmente, non solo a me. Credo che la Russia abbia cessato di fare le guerre nel ventesimo secolo. Tuttavia, il nostro presente è Bucha, Irpin, Gostomel. Questi nomi dicono qualcosa? Non si può dire di non sapere».Centinaia di sostenitori di Alexei Gorinov si sono radunati fuori dal Tribunale. Anche io ero lì. La polizia ha cercato di arrestare Lyubov Iosifovna, una moscovita di origini ucraine, giunta in Tribunale con una camicia ricamata. La moglie di Alexei Gorinov è scoppiata in lacrime quando il giudice ha pronunciato la sentenza. L'indagine sul procedimento penale contro Gorinov è durata solo cinque giorni, dal 26 aprile al 1 maggio. Il processo è stato molto veloce e con una pena pesante, esemplare. La prima pena detentiva. Fino ad oggi, sono stati tre i procedimenti che hanno incriminato cittadini russi. Il 30 maggio scorso, il Tribunale ha multato Petr Mylnikov, chiedendogli il pagamento di un milione di rubli. Su internet ha pubblicato ripetutamente immagini di documenti falsificati del ministero della Difesa russo.Il secondo verdetto è stato pronunciato in Crimea, dove un ex dipendente del ministero delle Situazioni di emergenza, Andrei Samodurov, si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a cinque anni di libertà vigilata. Secondo un attivista per i diritti umani, Pavel Chikov, ci sono stati 68 casi oggetto di indagine ai sensi dell'articolo 207.3 del codice penale russo. Credo che il processo contro Alexei Gorinov sia stato indicativo. Si è trattato di un avvertimento a tutti gli oppositori della guerra per zittirli. Non devono parlare o scrivere. Il Cremlino continua a intimidire tutti i dissidenti. E se unisci la tua retorica contro la guerra con l'attività politica, allora rischi di andare in prigione per molto tempo. Credo che queste siano solo convulsioni del regime fascista in Russia. Sentono la loro fine imminente, bloccano i media dell'opposizione e mettono in prigione chi fa dichiarazioni contro la guerra. Ma la loro fine è vicina, in ogni caso, questi criminali di guerra si ritroveranno presto sul banco degli imputati davanti al Tribunale penale internazionale. E Alexei Gorinov, da persona onesta e rispettabile, sarà presto libero! Il bene deve sempre trionfare sul male.