Nemmeno le fonti ucraine concordano su quanto sia accaduto all’incrociatore missilistico Moskva. L’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, al largo di Odessa, è stata «seriamente danneggiata» da un’esplosione, riferiscono i media statali russi, che parlano di un incidente causato dalla deflagrazione di munizioni a bordo a seguito di un incendio. Un portavoce dell’amministrazione militare di Odessa, Sergey Bratchuk, afferma su Telegram che la nave è stata colpita da missili Neptune lanciati dalle forze ucraine. Il consigliere presidenziale, Oleksiy Arestovych, ha invece affermato che «non capiamo cosa sia successo». L’equipaggio della Moskva, secondo la Difesa russa, è stato evacuato e non ci sono feriti. La Moskva aveva guadagnato notorietà all’inizio della guerra quando aveva invitato le truppe ucraine sull’Isola dei Serpenti ad arrendersi e quelli avevano sfidato i russi, mandando tutti «al diavolo». Se gli sforzi militari russi continuano a essere concentrati a Sud Est, torna la tensione nella capitale, dopo il periodo di relativa calma successivo al ritiro delle forze russe dalle aree circostanti. Il portavoce della difesa russa, Igor Konashenkov, ha avvertito che, se continueranno gli attacchi ucraini su obiettivi militari in territorio russo, «le forze armate russe saranno costrette a colpire i centri decisionali, anche a Kiev, una cosa dalla quale l’esercito russo si è finora astenuto».

Kharkiv

La seconda città ucraina, Kharkiv, non ha invece mai smesso di essere bersaglio di bombardamenti, l’ultimo dei quali, secondo le autorità locali, ha causato tre morti. L’accanimento su Kharkiv sembra avere tra gli obiettivi la copertura del ridispiegamento delle forze russe a Izyum, più a Sud. In questa città, sotto il controllo russo, si stanno raccogliendo molte unità che poi saranno destinate all’offensiva finale nel Donbass, il cui completo controllo è l’obiettivo dichiarato del Cremlino. Una colonna militare russa diretta a Izyum, secondo l’esercito ucraino, è stata distrutta facendo saltare le cariche piazzate sul ponte che stava attraversando, per poi eliminare i superstiti con un drone. «La combinazione di attacchi a largo raggio con missili e artiglieria e gli sforzi di concentrare le truppe per un’offensiva rappresentano il ritorno alla tradizionale dottrina militare russa», osserva l’intelligence militare britannica nel suo ultimo bollettino in Ucraina. La dottrina tradizionale richiederà però un notevole numero di uomini in un momento in cui «la prolungata difesa» di Mariupol sta di fatto impegnando «un significativo numero di truppe ed equipaggiamento russi». La conquista della città sul mare d’Azov, dove alcuni contingenti ucraini ancora resistono nell’area dell’acciaieria, è fondamentale per garantire a Mosca un corridoio di terra tra la Crimea e le due regioni del Donetsk e Lugansk, in parte sotto il controllo delle due omonime repubbliche separatiste. In attesa di raccogliere forze sufficienti per una vasta offensiva di fanteria, è probabile che Mosca continui gli attacchi missilistici sui principali centri urbani nell’area ancora in mano ucraina. Nel mirino Severodonetsk, Kramatorsk e Kostiantynivka, che si prevede siano oggetto nei prossimi giorni di attacchi sempre più intensi.

Mosca accusa: "Dall'Ucraina raid a Bryansk su un villaggio russo"

Il governatore della regione russa di Bryansk, al confine ucraino, ha reso noto che il fuoco dell’esercito ha colpito edifici residenziali nel villaggio di Klimovo e che diverse persone, almeno sette, sono rimaste ferite. «Oggi le forze armate ucraine hanno bombardato la cittadina di Klimovo. Abbiamo ricoverato sette persone ed altre in un diverso ospedale. Due edifici residenziali sono stati danneggiati, tra le persone ferite c’è un bambino».

Putin: "L'Europa non può fare a meno del gas russo"

Per l’Europa è impossibile sostituire perora il gas in arrivo dalla Russia. Lo ha sottolineato il presidente russo Vladimir Putin, in un incontro sulla situazione dell’industria petrolifera e del gas, citato dalla Tass. «Ciò che sorprende è che i "paesi ostili" ammettono di non poter fare a meno delle risorse energetiche russe, incluso il gas naturale, per l’Europa il suo sostituto semplicemente non c’è», ha affermato.