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Conte
Da una parte c’è chi accusa il governo gialloverde di aver permesso una sorta di spionaggio di Stato della Russia nei confronti dell’Italia autorizzando gli aiuti di Mosca a marzo 2020 in piena ondata Covid. Dall’altra, ci sono i vertici di quello stesso governo, che difendono l’operato dell’esecutivo e dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale con una telefonata a Vladimir Putin diede l’okay all’arrivo di medici, operatori sanitari e, sappiamo oggi, membri dei servizi russi sul territorio italiano.
«Sulle interferenze e sulle relazioni della propaganda russa che per anni ha foraggiato la disinformazione di matrice sovranista nel nostro paese, abbiamo chiesto una commissione di inchiesta già all’inizio di questa legislatura - ha scritto Laura Garavini, vicecapogruppo al Senato di Italia viva - Ci hanno detto di no proprio quello stesso asse gialloverde che ha portato all’apice i rapporti con il Cremlino: ecco perché preoccupano e non sono da minimizzare le fronde di parlamentari filo Putin ed è intollerabile il silenzio dei vertici grillini rispetto a queste posizioni interne al M5S».
Pochi minuti e quel silenzio si trasforma in parole e gesti di difesa, sia da parte dello stesso Conte che di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri oggi e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, oltre che vice di Conte, allora. «Questa vicenda è molto chiara e trasparente - ha detto il leader 5S - In un momento di estrema difficoltà del Paese c’è stata da parte della Russia, e di Putin in particolare, l’offerta della disponibilità di mandare un gruppo di sanitari, scortato dai militari, in ragione della grande esperienza da loro maturata in questo settore nelle precedenti pandemie: direi che tutte le insinuazioni, le allusioni, le preoccupazioni che oggi sorgono non hanno alcun fondamento».
Una presa di posizione forte, sostenuta secondo Conte anche dal Copasir. «C’è una relazione del Copasir che ha ascoltato sia i direttori dell'intelligence sia il ministro della Difesa - ha aggiunto - È stata una missione sempre accompagnata dai nostri militari, i quali hanno certificato che questa ha avuto solo uno sviluppo in ambito sanitario come era stato anticipato».