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L’auspicata presa di posizione del maestro russo Valery Gergiev, da sempre considerato vicino a Putin, contro l’invasione dell’Ucraina non è arrivata. Dunque, per il sindaco di Milano, Beppe Sala, che è anche presidente della Fondazione teatro alla Scala, è escluso che potrà salire sul podio scaligero il prossimo 5 marzo per dirigere La Dama di Picche. Sala, insieme al sovrintendente del Piermarini, Dominique Meyer, avevano chiesto a Gergiev di condannare in modo deciso l’invasione, pena la possibilità di esibirsi in teatro, dopo la prima dell’opera che si è tenuta il 23 febbraio, giorno prima dello scoppio del conflitto. «Il maestro non ha risposto», ha detto Sala a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Iulm. «Io - precisa - non ho chiesto alcuna abiura però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra, che è una cosa un po' diversa. Vedo che altre persone nel mondo artistico, tipo la Netrebko, si sono espresse in questo modo, e anche molti nel mondo dello sport». «Io non voglio giudicare. Quello che so, ho chiesto un attimo fa al sovrintendente, è che Gergiev è ripartito, non ha risposto - spiega Sala - vedremo quello che succederà il 5 marzo quando si dovrebbe tenere il concerto ma a questo punto non credo che ci sarà». Ma intanto ad assumere un fermo provvedimento è la città la città di Monaco, che per le stesse ragioni ha deciso di rimuovere Gergiev dall’incarico di direttore della Filarmonica di Monaco. L’annuncio è stato fatto dallo stesso sindaco della capitale bavarese, il socialdemocratico Dieter Reiter, secondo il quale il maestro russo ha rifiutato di esprimersi «con nettezza e in modo incontrovertibile» contro la guerra in Ucraina. «Mi sarei aspettato che avrebbe avuto un ripensamento e una revisione circa la sua valutazione positiva» del capo del Cremlino, afferma Reiter in una dichiarazione, «ma non l’ha fatto». Secondo il sindaco, una presa di distanza da parte di Gergiev - che è direttore titolare dei Muenchner Philarmoniker - «sarebbe stato un chiaro segnale per l’orchestra, per il pubblico, per l’opinione pubblica e per la città per poter continuare a collaborare. Dato che questo non è accaduto, rimane solo una separazione immediata». La risoluzione consensuale dell’accordo con Gergiev come direttore della Filarmonica di Monaco arriva con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto. Reiter aveva intimato a Gergiev di condannare la «brutale guerra di aggressione» in Ucraina entro la giornata di ieri. Vista la mancata presa di posizione, oggi è arrivato l’annuncio che «con effetto immediato, non ci saranno altri concerti della Filarmonica di Monaco» sotto la direzione del maestro russo. Stessa decisione da parte della Filarmonica di Parigi che ha deciso di annullare tutti i concerti di Gergiev, «in segno di solidarietà con il popolo ucraino». «L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia farà modificare alla Filarmonica di Parigi la sua programmazione nei mesi a venire per solidarietà con il popolo ucraino. I concerti in programma per il 9 e 10 aprile nella grande sala Pierre Boulez sono già annullati», si legge in un comunicato dell’istituzione.