Due soldati ucraini sono stati uccisi da bombardamenti la notte scorsa nel Donbass e altri 12 sono rimasti feriti: lo ha reso noto la
Joint Forces Operation del ministero della Difesa ucraino in un rapporto pubblicato questa mattina. Lo riporta il
Guardian. Il documento sottolinea che
l'Ucraina ha registrato 84 violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte delle forze appoggiate dalla Russia, 64 delle quali con armi vietate dagli accordi di Minsk.
Esplosione nel Donbass, tre morti
Tre persone sono rimaste vittime di un’esplosione organizzata questa mattina da «sabotatori ucraini» sull’autostrada
Donetsk-Gorlovka. Lo ha affermato il rappresentante della milizia dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk,
Eduard Basurin. Ieri sera numerosi veicoli blindati sono stati avvistati sul territorio della regione separatiste, dopo che il presidente russo
Vladimir Putin ha firmato i decreti di riconoscimento delle repubbliche di
Donetsk e Luhansk. Il capo dello Stato russo ha anche incaricato il ministero della Difesa di garantire il mantenimento della pace nelle entità del Donbass. [caption id="attachment_385202" align="alignnone" width="358"]
I festeggiamenti nel Donbass dopo l'annuncio del riconoscimento di Putin delle repubbliche separatiste (lapresse)[/caption]
Ucraina, il Governo non arretra
L’Ucraina difenderà se stessa e la propria sovranità dopo il riconoscimento da parte della Russia delle autoproclamate repubbliche popolari di
Donetsk e Luhansk. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino,
Oleksii Reznikov, sul proprio profilo Twitter, spiegando che con questa decisione «il Cremlino ha riconosciuto la propria aggressione contro l’Ucraina». Inoltre
Reznikov ha invitato a mantenere la calma e a restare fiduciosi, sottolineando che «il mondo non può tacere». Infine il ministro della Difesa ucraino ha evocato nuove misure restrittive contro la Russia, scrivendo: «Sanzioni? Un altro mattone nel muro? Un nuovo muro di Berlino?».
Il presidente dell'Ucraina: «Non abbiamo paura della Russia»
«Le recenti azioni della
Russia sono una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del nostro Stato». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina,
Volodymyr Zelensky, in un discorso alla nazione, dopo la decisione russa di riconoscere l’indipendenza del
Donbass. «Tutta la responsabilità per le conseguenze di queste azioni ricade sulla leadership politica russa», ha aggiunto il presidente ucraino, che ha ribadito: «Vogliamo la pace, ma non abbiamo paura della
Russia». «Non cederemo niente a nessuno - ha spiegato
Zelensky -. I confini internazionali
dell’Ucraina resteranno gli stessi». Il presidente ha chiesto «una soluzione politica e diplomatica», e ha aggiunto che si aspetta «chiare ed effettive misure di sostegno da parte dei nostri partner» occidentali.
L'Ungheria si schiera al fianco dell'Ue
«Il primo ministro» ungherese Viktor «
Orbán lunedì sera ha detto chiaramente al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che sul conflitto Russia-Ucraina, l'Ungheria farà parte della posizione comune dell'Unione europea». Lo scrive in un
tweet il portavoce del premier magiaro, Zoltan Kovacs