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Ermini
«Penso che una legge elettorale per il Csm che da sola possa evitare tutti i vizi relativi al correntismo, al carrierismo che abbiamo visto negli ultimi decenni sarebbe una utopia». Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, sabato a Sky Tg24. «È giusto interrompere un sistema di appartenenza, di legame troppo forte tra chi ti sostiene per andare al Consiglio e questo stesso, ma dipende molto da chi ci va. tanto poi alla fine sono le persone che fanno le cose», ha aggiunto. «Sono favorevolissimo alla creazione di una Alta Corte per tutte le magistrature che decida non solo sul disciplinare ma anche sugli atti del Csm», ha detto.
Sulle nomine «il percorso è quello giusto», ha detto poi in merito alle nuove norme relative alla riforma del Csm che riguardano le nomine. «Che le porte girevoli vadano interrotte lo diciamo da tanti anni, ed è giusto che sia così», ha detto in tema giustizia. «In linea di principio sarei favorevole sulla separazione delle carriere ma non è una cosa semplice che si può dire semplicemente o bianco o nero. Perché per esempio ci sono dei passaggi: chi arriva a fare il pubblico ministero dopo aver fatto il giudice, secondo me svolge meglio il suo lavoro. Un giudice che va a giudicare dopo aver fatto il pubblico ministero non va bene», ha detto Ermini.
«Gli slogan vanno bene quando si deve fare un manifesto ma quando si deve governare è difficile metterli in pratica. È giusto dire chi sbaglia paga ma bisogna vedere come uno sbaglia: se devo costringere un giudice a non lavorare tranquillamente perché c’è il problema della mannaia della responsabilità civile, certamente poi diventa un problema anche sull’indipendenza del magistrato, ha aggiunto Ermini. «La norma sulla responsabilità civile è probabilmente insufficiente e va sicuramente rafforzata - ha evidenziato il vicepresidente del Csm - però bisogna anche stare attenti a non fare in modo che il giudice abbia paura di prendere le sue decisioni». «L’attività referendaria, di raccolta firma, è una possibilità che la nostra Costituzione dà. Quindi i referendum è giusto che si svolgano se la Corte Costituzionale li passerà«, ha detto aggiungendo che essi «non sono di ostacolo al cammino parlamentare» riguardo alla riforma.