«Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale». Lo dice il leader della Lega
Matteo Salvini.
Quirinale, i dubbi di Conte su Mario Draghi
Al Quirinale serve un’ampia convergenza per arrivare a un arbitro.
Giuseppe Conte è convinto che serva un accordo largo per convergere sul nome del prossimo Presidente della Repubblica. Il leader
M5S lo avrebbe sottolineato in tutti gli incontri avuti ieri alla Camera, mentre nell’Aula di Montecitorio si è svolta la prima votazione sul Colle. Il presidente del Movimento 5 Stelle avrebbe ribadito le sue perplessità (e quelle di una larga fetta di pentastellati) circa l’ipotesi di spostare il premier Mario Draghi
da Palazzo Chigi al Quirinale. Un concetto espresso dall’avvocato di
Volturara Appula nell’incontro serale con il cofondatore di Coraggio Italia
Giovanni Toti: troppo complessa l’operazione, il senso del ragionamento dell’ex premier, perché le conseguenze sulla prosecuzione dell’azione del governo potrebbero essere imprevedibili, in un momento delicato per il Paese dal punto di vista economico e sanitario. La giornata politica di ieri di Conte inizia alle 11 con l’incontro a Montecitorio con il segretario del Pd
Enrico Letta e quello di Leu
Roberto Speranza: i tre leader del "fronte progressista" danno indicazione ai loro parlamentari di votare scheda bianca alla prima chiamata dei grandi elettori per il Quirinale.
Quirinale, Renzi vuole un europeista doc
«Sulla questione della collocazione internazionale dell’Italia non si scherza, Italia Viva non sosterrà candidati che non abbiano un profilo in purezza europeista e atlantista. Lo dico con chiarezza: su questo punto faremo le barricate». Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Leopolda, in diretta a «QuiriTalk» con il direttore
Roberto Giachetti e l’editorialista del «Corriere della Sera»,
Francesco Verderami.