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David Sassoli
Caro David, ora che - ahimè non ci sei più, e quindi con un ritardo imperdonabile, voglio chiederti scusa dell’amaro rifiuto che più di 30 anni fa da direttore del Giorno opposi alla tua aspirazione a essere promosso da redattore ordinario a inviato, forte peraltro di un’offerta da te ricevuta di assunzione alla Rai. Per quanto tu con lealtà fossi un po’ all’opposizione interna, chiamiamola così, con altri colleghi che non condividevano la mia linea politica di sostegno al pentapartito del famoso Caf, acronimo dell’alleanza fra Craxi, Andreotti e Forlani, il mio rifiuto fu motivato da ragioni di anzianità, essendo tu appena diventato giornalista professionista ed essendovi altri colleghi, ugualmente validi, che aspiravano da più tardi a quella nomina.
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