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Bufera in maggioranza dopo le nomine Rai, con il Movimento 5 Stelle che annuncia la fine delle ospitate e delle dichiarazioni nei canali del servizio pubblico. In un intervento dal Senato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha spiegato che «l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes poteva scegliere come affrontare le nomine ma ha scelto di sottrarsi a qualsiasi confronto nelle sedi istituzionali». L’attacco dell’ex presidente del Consiglio all’Ad di viale Mazzini è diretto e prosegue rinfacciando il rinvio dell’incontro richiesto nei giorni scorsi dai consiglieri di amministrazione Rai e della convocazione già programmata davanti alla Commissione di Vigilanza Rai, per poi passare alle nomine vere e proprie. «Fuortes poteva affidarsi a vari criteri - prosegue Conte - ha scelto di continuare ad applicare la vecchia logica che prevede di tenere conto delle istanze delle varie forze politiche. Nell’applicare questo criterio ha però scelto di escludere, fra tutte le forze dell'arco parlamentare, unicamente il Movimento 5 Stelle, partito di maggioranza relativa grazie a undici milioni di elettori. Ci chiediamo che ruolo abbia giocato il governo in tutto questo». Definendo le nomine in Rai «lottizzazione politica», arriva poi l’affondo finale. «Fuortes non libera la Rai dalla politica, ma sceglie scientemente di esautorarne una parte: la più ampia, uccidendo qualsiasi parvenza di pluralismo - conclude il leader M5S - Siamo alla definitiva degenerazione del sistema. Bene, vorrà dire che, a partire da oggi, il Movimento 5 Stelle non farà sentire la sua voce nei canali del servizio pubblico, ma altrove. E continueremo questa battaglia chiedendo il sostegno di tutti i cittadini». Fra i curricula proposti dall’amministratore delegato della Rai al Cda ci sono quelli di Monica Maggioni al Tg1, Simona Sala al Tg3, Alessandra De Stefano per Rai Sport e Paolo Petrecca a Rainews24. Conferme per Alessandro Casarin al Tgr, Antonio Preziosi a Rai Parlamento e Gennaro Sangiuliano al Tg2, mentre Andrea Vianello passa alla direzione del Gr e di Radio1.