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Scuola, il ministro Bianchi: «Dal 13 settembre tutti i docenti in cattedra»
«Non sono no vax, né no mask e neppure negazionista, anzi, lo scorso anno ero referente Covid nella mia scuola, quindi, assolutamente ligio nel far rispettare le norme anticontagio, anche se nutro qualche dubbio». A parlare è Giuseppe Pantaleo, insegnante di francese all’Istituto Curie-Levi che questa mattina insieme ad una collega non è potuto entrare a scuola per partecipare alla riunione del collegio docenti perché sprovvisto di green pass. L’insegnante, infatti, si è presentato con un certificato rilasciato da un medico generico di sua fiducia, che lo esonera dalla vaccinazione per ragioni sanitarie. Il dirigente scolastico però non ha ritenuto di dover accettare tale giustificazione perché non rilasciata dal medico curante. Il docente spiega di essersi rivolto al suo avvocato e di avere già presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Pozzo Strada. «Io e una mia collega - racconta Pantaleo -, ma so che ce ne sono anche altri e personale Ata nella stessa situazione, ci siamo presentati a scuola con un certificato di esenzione vaccinale redatto da un medico di medicina generale, cioè quanto previsto dalla normativa vigente e dalla circolare del preside. Lo stesso, però, ha rifiutato di riconoscerne la validità dicendo che la certificazione non era stata fatta dal mio medico curante. La normativa, però, prevede che la certificazione possa essere rilasciata da un medico di medicina generale, non specifica che debba essere quello curante. Oltretutto il medico firmatario aderisce alla campagna vaccinale anti Covid, quindi la mia certificazione ha tutti i requisiti». Il prossimo appuntamento scolastico, per Pantaleo, sarebbe domani pomeriggio e spiega di non avere intenzione di fare il tampone: «Neanche il preside mi ha parlato di tampone, mi ha solo detto che il mio certificato non era valido».