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Non solo l’indagine ministeriale. La sostituzione della gip di Verbania Donatella Banci Buonamici, alla quale è stato sottratto il fascicolo sulla tragedia della funivia proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di incidente probatorio, ieri è arrivata in Consiglio giudiziario a Torino. La discussione, però, non è ancora terminata: il parere - che comprenderà anche la voce dell’avvocatura - verrà espresso nei prossimi giorni e poi inviato al Csm. «Il ministero della Giustizia - si legge in una nota di via Arenula - ha chiesto all’Ispettorato di procedere con accertamenti preliminari, a fronte delle notizie sulla sostituzione del giudice per le indagini preliminari». Al centro della discussione la decisione del presidente del Tribunale di Verbania, Luigi Maria Montefusco, di riassegnare il fascicolo a quella che sarebbe dovuta essere, sin dal principio, la giudice titolare, Elena Ceriotti, assente dal primo febbraio e rientrata in servizio proprio il 7 giugno, giorno in cui Banci Buonamici è stata sostituita. Una scelta che ha destato non poche perplessità, portando ad una mobilitazione dei penalisti e all’apertura di una pratica al Csm, per verificare se sia stato o meno legittimo il provvedimento preso dal presidente. Secondo la versione di Montefusco, a dover gestire il fascicolo sarebbe stata Ceriotti, «titolare per tabella del ruolo» ed esonerata a febbraio scorso da Banci Buonamici dalle funzioni di gip per la «grave situazione di sofferenza» del suo ufficio, esonero valido fino al 31 maggio. Dopo quella data, la stessa era rimasta però fuori gioco, avendo chiesto un congedo ordinario conclusosi solo il 7 giugno, ovvero il giorno in cui Montefusco le ha attribuito il fascicolo. La richiesta di incidente probatorio, dunque, era finita in mano a Banci Buonamici, così come la replica della procura. L’errore, secondo il presidente del Tribunale, starebbe a monte: «In base alle tabelle il giudice assegnatario del procedimento si sarebbe dovuto individuare, in caso di assenza o impedimento del gip titolare, in via graduata tra i giudici Alesci, Palomba, Sacco e Michelucci, e non nella dottoressa Banci Buonamici». L’erede naturale sarebbe stata, dunque, Annalisa Palomba, «contestualmente impegnata in udienza dibattimentale». Ed in casi del genere, scriveva Banci Buonamici, «le funzioni di gip, dal 1.1.2021, sono state esercitate da questo presidente», così come stabilito assieme allo stesso Montefusco. Una scelta, dunque, che sembra «contraddire le stesse determinazioni prese dalla presidente di sezione in uno con il presidente del Tribunale al momento dell’assegnazione del fascicolo e non contribuisce, per toni e contenuto, a definire con adeguata trasparenza la vicenda», secondo i penalisti di Verbania, guidati da Gabriele Pipicelli. Ciò che indigna i penalisti di Verbania - che hanno proclamato una giornata di astensione il 22 giugno - è il fatto che al momento della sospensione dalle funzioni di gip di Ceriotti, «era stato condiviso con la Camera penale il principio per cui l’assegnatario di fascicoli destinati» alla stessa «li portasse a conclusione». Tant’è che «ad oggi – affermano i penalisti – non risulta che tutti i procedimenti assegnati ai vari giudici in sostituzione della dottoressa Ceriotti siano alla stessa stati riassegnati e nel provvedimento del presidente del Tribunale non vi è menzione alcuna in merito». Ceriotti, nei giorni scorsi, ha però nuovamente scontentato la procura, accogliendo la richiesta di incidente probatorio avanzata da a Marcello Perillo, avvocato di Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia ora ai domiciliari. Le polemiche, però, partono da lontano. Ovvero dalla scelta i Banci Buonamici di mandare ai domiciliari due degli indagati e ai domiciliari il terzo, con un’ordinanza che, di fatto, ha bollato come inconsistenti le motivazioni della procura: secondo Olimpia Bossi, procuratrice di Verbania, il pericolo di fuga dei tre sarebbe dipeso dal «clamore internazionale» della vicenda. Motivazione che non ha convinto la gip, che l’ha considerata «totalmente irrilevante». Da qui l’attacco a Banci Buonamici, vittima anche di minacce sul web, e l’epilogo del suo allontanamento. Secondo l’Unione delle Camere penali, «la gravità di quanto accaduto a Verbania deve essere denunziata da tutta l’Avvocatura e da tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle regole atte a garantire la terzietà del Giudice ed i diritti delle parti. È sempre più evidente – ha aggiunto l’Ucpi – che la unicità delle carriere dei magistrati del pubblico ministero e dei Giudici impedisce la piena realizzazione dei principi costituzionali del giusto processo ed in particolare della terzietà del giudice».