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Mario Draghi: «Sì a terza dose e obbligo vaccinale»
Con la presentazione degli emendamenti al Decreto Legge Sostegni (D.L. 41/2021), si è aperta una finestra di opportunità per inserire misure di interesse per il mondo dei professionisti. Ieri sono scaduti i termini per il deposito degli emendamenti presso le commissioni riunite 5ª (Bilancio) e 6ª (Finanze e tesoro) del Senato, e spetterà di fatto ai 2 relatori, ossia il senatore Manca (per la 5ª commissione), e la senatrice Toffanin (per la 6ª commissione), decidere quali proporre ai propri colleghi, in vista del voto delle 2 commissioni, che avverrà in sede unica e referente, presumibilmente nei prossimi giorni, visto che il decreto legge scade il 21 maggio 2021, e che ci deve essere un passaggio in aula in Senato, e poi altre due letture, prima alla Camera dei Deputati, ed una seconda, di pura ratifica, di nuovo al Senato. Non è quindi un caso che ieri la presidenza del Cnf abbia inviato ai membri delle due commissioni del Senato la proposta di 3 emendamenti. Questo contributo del Cnf ai lavori parlamentari è stato spiegato ieri da un comunicato stampa, in cui la presidente facente funzioni del Cnf, Avvocata Maria Masi ha dichiarato: “Non è più prorogabile l’adozione di misure a sostegno delle avvocate e degli avvocati italiani, professionisti che hanno continuato a svolgere il proprio lavoro nelle condizioni consentite, non di rado mettendo a rischio la propria salute e la propria sicurezza personale per continuare a garantire il diritto di difesa di ogni persona. Per questo abbiamo chiesto in Senato la presentazione e l’approvazione di alcuni emendamenti che alleggerirebbero la pressione fiscale sugli avvocati, considerato che le vicende di carattere eccezionale ed emergenziale continueranno a incidere in maniera rilevante anche sul periodo d’imposta 2021”. Leggi anche: Addio alla flat tax per le partite Iva? No del Cnf. E l’Aiga: «Assurdo, si va in piazza» Gli emendamenti proposti dal Cnf riguardano la disapplicazione, per quest’anno, degli Isa, gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale; la compensazione dei debiti fiscali con i crediti per spese, diritti e onorari spettanti agli avvocati ammessi al patrocinio a spese dello Stato, senza alcun limite di carattere finanziario e temporale; l’estensione di un ulteriore mese, fino al 30 giugno, della disapplicazione della ritenuta d’acconto per i contribuenti, senza dipendenti, e con ricavi non superiori a 400.000 euro nel periodo di imposta 2019 e la sospensione dei versamenti da autoliquidazione che scadono nei mesi di aprile, maggio e giugno 2021.Si tratta di proposte analoghe a quelle presentate dai Consigli nazionali di altre professioni, come ammette la senatrice Fiammetta Modena, di Forza Italia, componente delle commissioni Bilancio e Giustizia. La sen. Modena non ha nascosto a Il Dubbio il suo ottimismo relativamente alla possibilità che questi emendamenti siano approvati, e ritiene ragionevole che la misura della compensazione tra imposte e compensi derivanti dal patrocino a spese dello Stato possa essere recepita, tanto più che vi è stato un precedente con la legge di bilancio per il 2016. Gli emendamenti proposti dal Cnf potrebbero trasformarsi in artt. 6-bis, 6-ter, 6-quater, del D.L. 41/2021.Il primo emendamento (art. 6-bis) è intitolato “Compensazione dei debiti fiscali con i crediti sorti ai sensi degli articoli 82 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115”, e prevede l’emanazione di un DM dell’Economia con le modalità con cui permettere, durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19, la compensazione, prevista dall’art. 1, comma 778, della legge 208/2015 (in quel caso nel limite di un budget annuo di 10 milioni di euro), in deroga a quanto previsto dagli artt. 4 e 5 del DM Economia 15 luglio 2016, e senza alcun limite di carattere finanziario e temporale. Leggi anche: Speranza: «Over 60 vaccinati entro fine giugno. Riaperture verso maggio» Il secondo emendamento (art. 6-ter) è intitolato “Disapplicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale”, stabilisce semplicemente che per il periodo di imposta 2021 non si applicano ai professionisti iscritti in Albi, elenchi e registri gli ISA, previsti dall’art. 9-bis del D.L. 50/2017, convertito dalla legge 96/2017.Il terzo emendamento (art. 6-quater) è quello più lungo, e ha per titolo “Misure fiscali e altre agevolazioni a sostegno dei professionisti”.