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«Nel libro-intervista dei dottori Palamara e Sallusti, "Il Sistema", sono rievocati dettagli di esperienze associative e consiliari, commistioni con la politica, pratiche spartitorie, attività di denigrazione dei concorrenti e raccomandazioni, ivi compresa l’attività delle autopromozioni. Altro discredito e un rinnovato vulnus per la credibilità della magistratura». A dirlo è il segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro, intervenuto in apertura del Comitato direttivo centrale. C'è quindi la necessità di «impostare sulla questione morale una linea d’azione che sia autorevole e credibile» pensando a tutti i magistrati che sono «profondamente sdegnati» da quanto è emerso e continua a emergere dalla vicenda Palamara, spiega Casciaro. «Nell’accertare la veridicità e valutare la conformità di ogni episodio allo statuto etico dell’Anm, è doveroso premettere che non bisogna mai confondere il piano delle responsabilità dei singoli e le degenerazioni del correntismo con ciò che la magistratura italiana esprime e rappresenta - sottolinea Casciaro. Operano quotidianamente negli uffici giudiziari con coscienza ed abnegazione al servizio del Paese e dei cittadini migliaia di magistrati che, colpiti da un così grave discredito, sono i primi ad essere profondamente sdegnati per le inquietanti rivelazioni cui ho fatto cenno». In «tempi rapidissimi», forse «già la settimana entrante», il collegio dei probiviri dell’Anm «procederà all’acquisizione» delle «oltre 60mila pagine di chat del cellulare di Palamara disponibili presso la procura di Perugia», ha detto il segretario del sindacato delle toghe. «I probiviri, che hanno chiesto al comitato direttivo, per poter più efficacemente operare, di potersi dotare di un supporto organizzativo, non potranno ragionevolmente analizzare tutte le condotte disvelate nelle chat rilanciate mediaticamente dal libro intervista di Palamara e Sallusti», sottolinea Casciaro. Secondo il segretario dell'Anm, infatti, «le risorse, non inesauribili, dell’associazione impongono di interrogarci sui criteri di priorità per la trattazione del disciplinare associativo: anche nel corso dell’ultima riunione del collegio dei probiviri - ha riferito - è stato espresso il convincimento che sia opportuno elaborare, dei criteri oggettivi e uniformi per l’individuazione di comportamenti che si ritengano censurabili sotto il profilo deontologico. I colleghi e i cittadini, la cui fiducia intendiamo recuperare - ha concluso Casciaro - si attendono che si avvii subito, con serietà di metodo, un’azione forte per il rilancio della doverosa tensione etica di ogni nostra condotta».