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«Otello Lupacchini va trasferito». È questa la misura cautelare invocata ieri dal pg di Cassazione Giovanni Salvi e dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per il procuratore generale di Catanzaro. Una richiesta sulla quale il plenum del Csm si pronuncerà giovedì prossimo, decidendo dunque il destino del magistrato, finito nell’occhio del ciclone per le sue esternazioni critiche nei confronti della Dda di Catanzaro e, in particolare, nei confronti del suo capo, Nicola Gratteri.
Il casus belli, l’ultimo di una lunga, serie sta nelle considerazioni fatte da Lupacchini nel corso di un’intervista rilasciata a TgCom 24, all’indomani del maxi blitz “Rinascita- Scott”, che a dicembre ha portato all’arresto di oltre 330 persone: il pg lamentò un mancato coordinamento tra la procura antimafia e quella generale, definendo «evanescenti» le inchieste dei colleghi guidati da Gratteri e affermando di aver saputo dagli arresti solo dalla stampa, «evidentemente molto più importante della procura generale contattare e informare». Da qui, su richiesta dei consiglieri del Csm di Area e Magistratura Indipendenti, la prima commissione del Csm ha aperto una pratica per verificare se sussistano o meno i presupposti per un trasferimento per incompatibilità ambientale.
L’accusa nei confronti di Lupacchini è di aver delegittimato l’operato di Gratteri, tenendo tutta una serie di comportamenti che macchierebbero l’immagine del magistrato. Il pg è stato sentito lo scorso 13 gennaio a Palazzo dei Marescialli, nel corso di un’audizione segreta, nonostante la richiesta del suo legale, Ivano Iai, di aprire le porte al pubblico per evitare strumentalizzazioni. E ora Iai ha reiterato l’invito a garantire la pubblicità dei lavori, presentando ieri un’apposita istanza, «motivata dalla necessità di tutela dell’immagine del procuratore generale Lupacchini, oggetto di diverse centinaia di insulti che, precipitati in rete con inusitata virulenza hanno ingenerosamente e immotivatamente apostrofato il magistrato con espressioni offensive della sua dignità personale e professionale».
Il legale ha anche segnalato al Csm «la reiterata fuga di notizie relativa agli atti» circa l’azione disciplinare a carica di Lupacchini, «da cui è derivata la diffusione di notizie distorte, con grave pregiudizio per il magistrato interessato». Iai ha sottolineato la necessità di rendere pubblici «fatti estremamente gravi in ragione dei quali il dottor Lupacchini vede aggravarsi ulteriormente il pericolo per la propria incolumità», chiedendo inoltre di rendere noti gli esiti degli esposti inoltrati da Lupacchini a Bonafede e Salvi «relativi alle criticità riscontrate anche in materia di coordinamento e collegamento tra Procure».
Sempre ieri il Csm ha anche disposto il trasferimento dell’aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto al Tribunale di Potenza come giudice civile, a seguito dell’inchiesta a suo carico per corruzione in atti giudiziari.