Salvini svela il blitz e il procuratore Spataro lo striglia
Lo scontro tra il ministro dell’interno e il magistrato di Torino
È di nuovo scontro tra la magistratura e il vice premier Matteo Salvini. Che questa volta rischia di combinarla grossa: mandare a monte un’indagine, con un tweet pubblicato mentre gli arresti erano ancora in corso.
A sgridare il ministro dell’Interno è stato il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, dopo l’annuncio social di Salvini circa un’operazione di contro 15 «mafiosi nigeriani», comunicatagli via sms dal capo della polizia Franco Gabrielli. Ma l’operazione, si legge in una nota stampa della Procura, era ancora in corso. Il post di Salvini, dunque, avrebbe potuto compromettere il tutto, ha protestato Spataro. Al quale è arrivata secca la replica di Salvini: «se è stanco si ritiri».
La giornata per il ministro era cominciata bene, come lui stesso ha scritto alle 8.57, quando si è complimentato per l’operazione condotta a Palermo, dove i carabinieri «hanno smantellato la nuova “cupola” di Cosa nostra», ma soprattutto con la polizia di Torino, dove, affermava, «altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati», assieme ad «8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano». Ma poco dopo è partita la nota stampa della Procura di Torino, critica su modalità e tempistica della comunicazione del ministro dell’Interno, non conforme alla procedura. «Al di là delle modalità di diffusione – ha scritto Spataro – la notizia in questione è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso, con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa».